Ricorderemo il GP dell’Arabia Saudita come una delle gare più caotiche della storia della F1.
Tra bandiere rosse, manove al limite della sportività, decisioni che hanno fatto e fanno ancora discutere e penalità che ci sono e non ci sono arriviamo all’ultimo appuntamento della stagione, quello del 12 dicembre ad Abu Dhabi con Lewis Hamilton e Max Verstappen a pari punti in una lotta che finirà proprio nel corso dell’ultimo Gran Premio.
Cosa è successo a jeddah?
L’interpretazione da parte della direzione gara ci ha fatto storcere un pò il naso, ma cosa è successo?
Michael Masi, direttore di gara di F1 ha commentato le sue decisioni che nel corso del Gran Premio hanno fatto molto discutere. Ha cercato di toccare i temi più caldi, come ad esempio le trattative via radio ctra Red Bull e Mercedes per comporre la griglia di partenza al termine della bandiera rossa.
In pista abbiamo avuto modo di vedere che Lewis Hamilton poco prima della seconda bandiera rossa causata da Nikita Mazepin ha tentato ol sorpasso nei confronti di Max Verstappen per conquistare la prima posizione.
Prima posizione persa subito dopo la prima bandiera rossa causata da un incidente di Mick Schumacher. Questo ha permesso a Verstappen di poter cambiare le gomme e smarcare il pit stop obbligatorio.
Poi l’olandese si è difeso mandando fuori pista il britannico ed è qui che è arrivata la prima comunicazione da parte della direzione gara suggerendo a Verstappen di lasciare la posizione a Hamilton. Subito dopo è arrivata la seconda bandiera rossa che non ha permesso la restituzione della prima posizione a Hamilton.
Ed è proprio in quel momento che sono iniziate le trattative tra Masi, Red Bull e Mercedes trattative che riconfiguravano le prime tre posizioni.
L’accordo è stato raggiunto subito dopo con Ocon primo, Hamilton secondo e Verstappen terzo.
Le parole di Michael Masi:
Masi ha commentato così l’accaduto subito dopo la bandiera a scacchi: “Quello che è accaduto non lo chiamerei accordo, non ho l’autorità di istruire i team a fare qualcosa. In quella situazione potevo soltanto fare un’offerta ma stava a loro poi decidere. I commissari possono imporre sanzioni, io posso dare loro la mia prospettiva ed è per questo che ho fatto questa offerta”.
Poi Masi sulla bandiera rossa continua: “La nostra priorità è la sicurezza dei piloti. Sicuramente le bandiere rosse sono apparse molto più lunghe del consueto, le discussioni che avete sentito però, sono molto normali, infatti, queste discussioni sono già avvenute in occasioni passate sia quest’anno che negli anni passati”.
Sono una ragazza appassionata di sport e di motori, in particolar modo mi appassiona tutto quello che riguarda la Formula Uno, che seguo da quando ero piccola.Un giorno ho deciso di mettere tutto insieme e fare della mia passione un blog con tutte le notizie che riguardano questo sport, da condividere con voi. Il mio mito è Ayrton senna, un mito che non morirà mai.“Le corse sono fatte così, a volte finiscono subito dopo il via, a volte a sei giri dalla fine”
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