Un finale che non ti aspetti quello del Gran Premio d’Italia, con un Max Verstappen che vince e sale sul podio insieme a Charles Leclerc e George Russell, tutto non normale se non fosse per la Safety Car in pista e tanta, tanta confusione.
Pochi giri al termine della gara e un grave errore della Safety Car che non riesce a mettersi davanti al leader Max Verstappen fa perdere ai piloti cinque giri, cinque giri importanti per tutti.
Ok, l’olandese ha meritato la vittoria a mani basse ma l’errore è molto grave, un errore che ha tolto lo spettacolo finale ai tifosi.
Tra fischi e incredulità finisce un Gran Premio che ci ha fatto sperare fino a pochi giri dalla fine, ma cosa è successo?
Tutto inizia con la McLaren di Daniel Ricciardo che finisce a muro tra le due curve di Lesmo, si tratta di un punto molto pericoloso. Entra in pista la Safety Car che però, non esce davanti al leader della gara ma davanti a George Russell, terzo in quel momento.
La Safety Car quindi, doveva cercare di sorpassare il campione del Mondo in carica e Charles Leclerc in quel momento secondo, proseguiva veloce e non riusciva a compattare il gruppo e alcuni piloti dovevano sdoppiarsi. Per fare tutto questo non sono bastati sei giri ed è per questo che la gara si è conclusa sotto regime di Safety Car.
Decisione della FIA discutibile
Dopo quanto accaduto ad Abu Dhabi nella passata stagione, questo errore è stato uno scivolone inaspettato che ha danneggiato non solo i tifosi presenti che hanno pagato per assistere ad uno spettacolo sul finale che non c’è stato, ma anche la Formula Uno stessa in una delle gare più importanti del calendario.
Mancavano davvero pochi giri alla fine e andava sicuramente esposta la bandiera rossa che avrebbe bloccato la gara e permesso di rimuovere la monoposto di Daniel Ricciardo in totale sicurezza e non con un trattore in pista mentre le monoposto si accodavano dietro la Safety Car.
Sono una ragazza appassionata di sport e di motori, in particolar modo mi appassiona tutto quello che riguarda la Formula Uno, che seguo da quando ero piccola.Un giorno ho deciso di mettere tutto insieme e fare della mia passione un blog con tutte le notizie che riguardano questo sport, da condividere con voi. Il mio mito è Ayrton senna, un mito che non morirà mai.“Le corse sono fatte così, a volte finiscono subito dopo il via, a volte a sei giri dalla fine”
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