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Max Verstappen: “Io in ospedale e Hamilton a festeggiare”

Sono state tante le polemiche subito dopo il contatto tra il pilota della Mercedes Lewis Hamilton e l’olandese della Red Bull Max Verstappen, quest’ ultimo ha avuto la peggio, costretto al ritiro dopo un impatto molto violento contro le barriere e sottoposto poi ad una tac per ulteriori controlli.

Manovra esagerata?

Il britannico è stato forse, troppo violento provando a superare il giovane pilota Red Bull alla curva Copse. Verstappen ha poi chiuso in maniera violenta la porta al pilota Mercedes che non c’è stato e ha tentato il sorpasso ad una velocità molto elevata. Hamilton è finito poi ruota a ruota con Max Verstappen e le due monoposto si sono toccate. Max Verstappen è finito contro le barriere ad una velocità di 300 km/h.

Uno scontro in pista e fuori pista, i social si sono subito riscaldati ma anche all’interno dei box non è mancata la polemica. Da parte della Red Bull sono poi arrivate le polemiche su Lewis Hamilton colpevole di aver festeggiato sul podio il suo ennesimo successo proprio mentre Max Verstappen si trovava in ospedale e veniva sottoposto ad ulteriori controlli.

Lewis Hamilton ha poi commentato così il violento impatto avuto con Verstappen: “Non ho avuto ancora modo di vedere le immagini, voglio rivedere tutto e voglio riflettere su quanto accaduto, da quello che ho capito non penso di essere nella posizione di dovermi scusare per qualcosa. Ci trovavamo in lotta”.

Ovviamente, anche Lewis si è preoccupato per il ricovero di Max che ha subito una decelerazione di 51G senza fortunatamente, gravi conseguenze: “Ho sentito che Max è in ospedale e questo mi preoccupa. Spero stia bene”.

Le parole di Max Verstappen:

Subito dopo gli accertamenti Max ha postato sui social un commento molto duro nei confronti del sette volte iridato: “Sono felice di stare bene. La penalità non ci ha aiutati in alcun modo e non ha reso giustizia alla pericolosa manovra di Lewis in pista. Vedere i festeggiamenti dall’ospedale è stata una mancanza di rispetto e un comportamento antisportivo, ma andiamo avanti“.